Domenica 30 Gennaio 2005Salita al Monte Giovarello da CivagoAppennino ReggianoGiornata molto fredda con cielo terso. Temendo il vento rinunciamo a fare un altro itinerario più esposto. La scelta si rivelerà ottima: questa risulterà una delle migliori gite in appenino che io ricordo. Calziamo gli sci appena scesi dall'auto, a Civago. |
Primo guado sul DoloVenerdi era nevicato e così abbiamo trovato nel bosco trenta centimetri di neve fresca, addiritura farinosa. Questo è il primo guado che si trova subito dopo la “casa del Prete” |
Secondo guadoQuesto è un ruscello minore. |
Nel bosco rado di faggioLa traccia era già battuta da un cospicuo gruppo di scialpinisti che ci aveva preceduto. |
Variante per il valicoAll'inizio del tratto ripido che precede il passo delle Forbici, sapientemente guidati da Giovanni abbiamo lasciato la traccia battuta per seguire un tratturo che con pendenza più moderata ci ha portati ad un altro passo, leggermente più ad est del passo delle Forbici. |
Sotto la parete del GiovarelloL'ambiente si fa quasi alpino. |
Verso il passoIl tratturo ripiega verso ovest, ormai alla quota del passo. |
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Il passo sul CrinaleE' il passo poco più ad est del passo delle Radici. |
Usciamo dal boscoDopo un lungo tratto di carrareccia in leggera salita, finalmente usciamo dal bosco; siamo sul versante toscano. |
Sul crinale battuto dal ventoLa progressione diventa meno piacevole a causa del freddo vento da nord-est. |
Troppo freddo!I colori caldi della fotografia non rendono la sensazione del freddo che abbiamo sopportato in questo ultimo tratto della salita; per fortuna che erano soltanto pochi metri. |
Ultimi metriSul pendio si vedono le traccie di discesa lasciate dal gruppo che ci aveva preceduti. |
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La valle del DoloDalla vetta del Giovarello, Prado e Cusna sullo sfondo. |
Civago dalla vetta
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Passo delle forbiciPer la discesa abbiamo scelto l'itinerario “normale” del passo delle forbici. La neve soffice ci ha aiutati a cavarcela piacevolmente anche nel tratto ripito, dove il sentiero è stretto. |
La discesa della cuspide sommitale del Giovarello si presentava molto bella, per la neve abbondante e leggera; tuttavia noi l'abbiamo affrontata con un certo impaccio perchè eravamo poco preparati. E' stata comunque piacevole, anche se qualcuno si è rotolato parecchio negli ultimi metri, prima di raggiungere la carrareccia. Anche la discesa nel bosco, a valle del passo delle Forbici, è andata bene; grazie alla neve soffice ed abbondante ce la siamo cavata anche nel primo tratto sotto al passo, che è ripido e su sentiero stretto. Poi, nel bosco rado più sotto è stato un vero piacere. Abbastanza bene anche nell'ultimo tratto: una mulattiera non molto larga ma ripida, di quelle che solitamente rovinano la conclusione delle gite scialpinistiche in Appennino: anche qui si scendeva bene grazie al buon fondo. Insomma, una gran bella gita! |